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Una parola di presentazione su questo blog

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Attenzione!

Nota per gli studenti d'ogni ordine e grado

domenica 22 luglio 2012

Il Volto di Parthenope

Parthenope non è la più nota delle Sirene.
Il mito che riguarda le Sirene dà loro nomi assai diversi a seconda dell'autore: lo Pseudo-Apollodoro cita Peisinoe, Aglaope e Thelxiepeia, altri nominano Terpsichore, Melpomene e Sterope o Chthon, Omero non dà alcun nome. Il loro stesso numero varia da due a cinque. Il mito che le vuole coi nomi di Leucosia, Ligeia e Parthenope (“virginale”) è dunque solo uno dei tanti ma, guarda caso, è proprio quello che ci interessa di più.
Nel romanzo sarà Parthenope stessa a raccontare la sua storia. Vale la pena però ricordare che, con le sorelle, essa venne mutata in donna-uccello (e non donna-pesce come vorrebbero le più tarde tradizioni medievali) dall'ira di Demetra, giacché era stata incapace di proteggere la figlia Persephone dalle voglie di Ade. Che poi Ade si comportò anche da gentiluomo: amava davvero Persephone, tant'è vero che la sposò e fece in modo che ella non potesse stare lontano da lui. Ad ogni autunno la fanciulla deve tornare dal marito, mentre la primavera e l'estate li trascorreva con la madre a curare le messi.
Ciò detto, la tentazione di parlare qui delle valenze ctonie del mito è molto forte, ma non è assolutamente questa la sede. Se lo desiderate, sarò felice di scrivere un post a parte, ora dobbiamo tornare alla nostra Parthenope.

venerdì 20 luglio 2012

Anabasis Alexandri

La Spedizione di Alessandro, dello storico greco Arriano, è il resoconto più antico che abbiamo al riguardo della spedizione che Alessandro Magno intraprese alla conquista dell'impero Persiano.
Scritto nel II secolo, esso è essenzialmente una cronaca, pertanto priva di ogni introspezione: è una raccolta di eventi condotta senza cercare di spiegar i motivi degli stessi, e come tale va tenuta sommamente in considerazione la sua oggettività.
Contemporaneamente ai fatti narrati nel mio romanzo, sulla sponda orientale del Mediterraneo un giovane condottiero educato da un filosofo (nientemeno che Aristotele) piegava, in battaglie che hanno fatto la storia, il più grande impero dell'epoca.
Uno dei personaggi principali del mio romanzo ha il suo passato legato al macedone, ed è pertanto ovvio che abbia dovuto documentarmi su cosa possa essergli storicamente accaduto per poi presentarlo dal suo proprio punto di vista.

giovedì 19 luglio 2012

Premessa

La vicenda narrata in questo libro si basa su di un evento storico: l'assedio di Neapolis da parte dei Romani nel 326 a.C. Nel ricostruire tale episodio, compito che già di per sé presenta notevoli difficoltà per un non specialista soprattutto a causa della scarsezza di fonti accessibili al grande pubblico, ho voluto fondere storia e mito. Le ragioni e le giustificazioni per una scelta del genere sono innumerevoli, alcune intime, voglio però citare almeno quelle che ritengo di un certo peso.
Innanzi tutto, pur stimando del tutto spropositato un accostamento tanto ardito, così come John Ronald Reuel Tolkien non riusciva a tollerare che la sua Inghilterra non avesse un proprio ciclo epico, fin da piccolo, ed assai prima di godere della lettura de “Il Signore degli Anelli”, neanche io riuscivo a digerire che la mia terra ne fosse priva. […] Naturalmente, questo mio pensiero giovanile era del tutto fuori luogo: la Campania è stata scenario di innumerevoli vicende durante l'intero arco della storia umana. Ma allora, come giustificare quella mia primitiva percezione, e cioè di una terra senza mito?

mercoledì 18 luglio 2012

Presentazione

Benvenuti!
In questo blog presento il romanzo storico che mi ha impegnato nel corso degli ultimi tre anni, dal 2009 ad oggi. La mia professione non è lo scrittore, quindi il libro non è nato da un'idea, da un progetto a tavolino, ma da un sentimento verso la città di Napoli alla quale mi sento profondamente legato. Qui desidero solo condividere l'esperienza che ho raccolto per giungere alla stesura finale dell'opera.
Potete vedere questo blog come un The making of

Benvenuti!

Questo blog accompagna il romanzo che ho scritto come fosse un quaderno di appunti. Il lavoro di documentazione che ho affrontato per venire a capo della storia che si svolge alle spalle della vicenda narrata non è stato sempre agevole.
Le fonti greche e latine davano spesso versioni discordanti, altre volte esse concordavano l'una con l'altra, ma non con la realtà dei luoghi e/o dei tempi.
Riuscire a tessere una storia che prendesse spunto da quelle fonti, dare loro una coerenza, restituire il tutto in un romanzo che soddisfacesse soprattutto il mio gusto, è stata un'esperienza formativa e gratificante.

martedì 17 luglio 2012

Orgoglio Partenopeo

Napoli non è un luogo di questa terra. Non tenterò neanche di definirla, di fare poesia, di dire quant'è bella e perché vi sono così visceralmente legato: fallirei miseramente di rendere i sentimenti. Mi limiterò a dire che mi sento orgoglioso di averla conosciuta e di aver imparato ad amarla.
Avendo dovuto abbandonarla per cercare lavoro, la distanza ha accresciuto l'affetto, come sovente accade, ma mi ha anche dato la possibilità di vedere questa città con occhi nuovi e diversi.
Che cosa ho visto? Che Napoli ha delle potenzialità mostruose, deve solo imparare a sfruttarle. Non è una cosa che deve scendere dall'alto, perché quando si accetta che qualcuno ci dia una mano, siamo automaticamente costretti a fare quella determinata cosa secondo il modo di vedere di chi ci ha aiutato.

lunedì 16 luglio 2012

Philogelos

Chi conosce i propri limiti sa anche che essi esistono. Se dotato di buona volontà, può cercare di superarli.
Non mi ritengo una persona estremamente “brillante”: sono più portato per l'introspezione e le profonde meditazioni che per il riso. Mio nonno, scrittore in lingua napoletana per diletto, godeva di una pregevolissima vena comica infinitamente più forte della mia, eppure era proprio di quella vena comica che ad un certo punto della stesura del romanzo ho sentito l'impellente bisogno.
Perché?, si chiederà qualcuno. Si può trovare un momento di ilarità in una storia cruda e violenta come quella di un assedio?
Negare che lo spirito napoletano potrebbe trovare buono qualunque momento per ridere è semplicemente velleitario: potete affermarlo, salvo essere poi smentiti dalla realtà dei fatti.
Dunque avevo un problema: desideravo infondere spirito in una storia che volevo raccontare, ma di quello stesso spirito ne ero privo io stesso. Come rimediare?

sabato 14 luglio 2012

Dedica

A Susy, la Tessitrice,
ad Arianna, la Tela.
Ché non v'è Tela senza Tessitrice,
né Tessitrice senza Tela.
Ché senza Tela né Tessitrice
non v'è né Storia né sua Autrice.
E, chi son io, senza una Storia?
Solo un viandante senza gloria!

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